Se un bambino mostra serie difficoltà nella lettura, nella comprensione dei testi o nei calcoli, potrebbe trattarsi di DSA. Per scoprirlo è necessario consultare un'équipe di esperti che, attraverso prove specifiche, colloqui e questionari, valutano le capacità di apprendimento del piccolo evidenziandone i punti di forza e di debolezza
Apprendere, per quanto possa essere bello ed entusiasmante, è impegnativo e molto spesso faticoso, ed alcuni bambini fanno molta più fatica di altri.
Sono quei bambini o ragazzi che spesso non vogliono andare a scuola, che cercano qualsiasi scusa per non fare i compiti, che sembrano prestare poca attenzione in classe, che fanno davvero tanta fatica a leggere o a fare i calcoli o che sembrano non comprendere quanto leggono. Sono quei bambini che un tempo venivano spesso definiti svogliati, nei quali in realtà le loro difficoltà non dipendono dalla loro voglia ma da una difficoltà oggettiva.
Nei bambini in prima e seconda elementare a volte si possono osservare dei piccoli campanelli d’allarme, spesso sono piccole fragilità che si risolvono con la maggiore frequentazione della scuola, ma talvolta invece si tratta di Disturbi specifici dell’apprendimento (Dsa).
In questi casi può essere molto utile effettuare una valutazione con un professionista accreditato per comprendere se si tratta di normali tappe dello sviluppo o di qualcosa di più complesso.
Ad effettuare la valutazione delle capacità di apprendimento del bambino è un'équipe formata da un neuropsichiatra, uno psicologo ed un logopedista con una formazione specifica che stabiliscono se è opportuno formulare una Diagnosi per il Disturbo specifico dell’apprendimento.
Cosa si intende per valutazione e in cosa consiste?
All’atto pratico la valutazione è costituita da un test che ha lo scopo di esaminare il funzionamento cognitivo del bambino o del ragazzo (Wisc) e che consente di evidenziare quali siano i suoi punti di forza e debolezza. La prova consiste nel rispondere a diverse domande (ad esempio su cosa sia un determinato oggetto), oppure nel ricostruire delle immagini utilizzando dei cubetti.
Verranno inoltre effettuate prove volte a valutare le competenze scolastiche quali lettura, scrittura e calcolo, attraverso appositi strumenti clinici. Molto importante è anche il colloquio clinico con i genitori cui si aggiungono anche, quando è possibile, i questionari inviati agli insegnanti, in modo tale da avere più informazioni possibili sul bambino nei suoi vari contesti di vita.
Tutte queste informazioni consentono ai professionisti di avere un quadro più approfondito del ragazzo, evidenziandone le difficoltà ma anche i punti di forza.
Dalla valutazione possono emergere sia delle difficoltà riconducibili a un disturbo, e che quindi vanno supportate attraverso degli specifici trattamenti di potenziamento o riabilitativi, oppure delle fragilità più lievi che non necessitano di un supporto specifico. Talvolta possono emergere delle fragilità di altro tipo che necessitano di un ulteriore approfondimento .
I disturbi dell’apprendimento derivano da una mancata automatizzazione di alcune abilità inerenti l’ambito scolastico e sono disturbi specifici in quanto riguardano specifiche aree dell’apprendimento.
Scopriamo quali sono i Disturbi specifici dell'apprendimento
I disturbi dell’apprendimento secondo l’ICD-10 (International Classification of Diseases) si dividono in:
Dislessia (Disturbo specifico della lettura): con il termine dislessia ci si riferisce a una mancata automatizzazione delle capacità di lettura. Il bambino o il ragazzo leggono con fatica, più lentamente dei loro compagni di classe e/o commettono molti errori. Molto spesso sembrano non comprendere quanto letto, spesso infatti si associa alla dislessia anche una difficoltà di comprensione del testo. Molto spesso il bambino fa talmente fatica a decifrare i grafemi del testo che non riesce a comprenderne il significato. Infatti se questi bambini invece di leggere, ascoltano, spesso mostrano un livello migliore di comprensione.
Disortografia (Disturbo specifico della compitazione): si intendono le difficoltà di tradurre in segni grafici i suoni corrispondenti, quindi si manifestano con errori ortografici.
Discalculia (Disturbo specifico delle abilità aritmetiche): è un disturbo delle abilità numeriche e del calcolo, nell’automatizzazione di tali abilità, per cui il bambino commette molti errori e/o impiega moltissimo tempo nello svolgimento degli esercizi.
Disgrafia (Altri disturbi evolutivi delle abilità scolastiche): si manifesta come una difficoltà nel gesto grafico, per cui la scrittura risulta molto faticosa per il ragazzo e spesso difficile da leggere.
Come mai i disturbi dell’apprendimento sembrano essere emersi solo negli ultimi anni?
In realtà sono sempre stati presenti, solo che non si avevano a disposizione le conoscenze per poterli identificare e quindi supportare con i corretti strumenti riabilitativi e di potenziamento e a scuola non venivano utilizzati gli strumenti compensativi e dispensativi che oggi si conoscono e che sono fondamentali per favorire l’apprendimento del bambino.
Se ad esempio si hanno difficoltà alla vista, si va dall’oculista e si effettua una visita specialistica e in caso viene raccomandato l’utilizzo degli occhiali. Nel caso dei Disturbi dell’apprendimento avviene qualcosa di molto simile: se viene rilevato un disturbo, vengono introdotti degli strumenti che possono compensare in parte il disturbo, il disturbo rimarrà, ma il bambino imparerà un metodo alternativo di apprendimento e potenzierà alcune abilità deficitarie, se adeguatamente supportato.
Ecco perché è fondamentale giungere a una diagnosi precoce di tali disturbi.
di Viola Macino, Psicologa Clinica, MSc Disfunzioni Cognitive in età evolutiva, membro dell'équipe DSA del Centro Kaleidos
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